L’appezzamento di arneis di Francesco era stato acquistato dal nonno e si trova in una località che è sempre stata chiamata Ca ‘d Dreja, ovvero “casa di Andrea”. In cima alla collina sorgeva infatti la casa di un signore così chiamato, che già ai tempi era diroccata e che ancora oggi si può vedere.
Nel 2020, quella zona è stata riconosciuta con la menzione geografica Madonna delle Grazie.
Il Roero Arneis Francesco Rosso ha quindi cambiato nome, passando da Ca ‘d Dreja a Madonna delle Grazie, ma la qualità è rimasta invariata, così come la sua tecnica di produzione.
Maria ci spiega che questo vino esce sempre in ritardo rispetto a quelli della maggior parte dei produttori roerini perché la vigna è una delle poche a trovarsi al di là delle Rocche.
Siamo in alto qui, circa 400 metri sul livello del mare, e il terreno, oltre ad essere ghiaioso e sabbioso, è ricco di marne, che danno corposità al vino.
Questo è il motivo per cui il loro Arneis ha bisogno di maturare in vasca per essere davvero pronto e regalare una beva eccezionale. E specifichiamo, fa solo acciaio.
Per rendere meglio l’idea, Maria ce lo descrive come un ragazzo maturo, dalle grandi potenzialità: è un vino che non teme di perdere le sue caratteristiche gli anni successivi alla vendemmia, anzi, conferma che vale la pena attendere per conoscerne la massima espressione.
Alla vista
E’ giallo paglierino con riflessi dorati.
Al naso
E’ delicato e i sentori ti ricorderanno la mela, l’ananas e i frutti tropicali.
In bocca
E’ secco, sapido e minerale. Di buona struttura e armonico, è piacevolmente fresco.
Nel piatto
Maria te lo consiglia con il sushi perché accompagna molto bene la sapidità della salsa di soia.
Non ti piace il sushi? Dai comunque una chance all’abbinamento con piatti di pesce fresco.
Fa al caso tuo se…
…Vuoi degustare un Arneis tradizionale: questo è davvero ciò che stai cercando.
Now listening
Beggin’ – Måneskin
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